L’importanza di continuare a preoccuparci della Terra

di Giorgio De Marchis*
Il primo Earth Day si è tenuto nel 1970, sono passati quasi 50 anni ma le cose non sono andate sempre come quei manifestanti speravano.

L’80% dell’energia usata nel pianeta continua ad essere prodotta usando combustibili fossili, una percentuale che non si discosta molto dai livelli raggiunti negli anni del primo Earth Day. Il livello di Diossina presente nell’atmosfera è il più alto negli ultimi 800.000 anni. La temperatura degli oceani continua a salire mentre i coralli stanno scomparendo e i disastri naturali flagellano vaste aree del pianeta.

Basta leggere alcuni dati del mondo dell’economia e della finanza per verificare che ancora oggi le compagnie più ricche nel mondo continuano ad essere quelle impegnate nell’estrazione di petrolio e di gas, mentre gli scienziati continuano a lanciare appelli sulla drammaticità dei cambiamenti climatici e sulla necessità di interventi immediati non rinviabili.

Tuttavia, anche in presenza di dati a volte scoraggianti, bisogna prendere atto che l’approccio culturale del movimento ambientalista ha superato la cortina degli ambienti sensibili ed è diventato patrimonio comune. Un risultato non scontato fino a qualche anno fa. Le tematiche della protezione ambientale hanno varcato i confini delle manifestazioni trovando spazio nelle imprese e nelle istituzioni che senza indugiare ulteriormente hanno intrapreso la sfida della tutela e salvaguardia dell’ambiete terrestre.

Negli ultimi anni in contesti economici un tempo impermeabili stanno avvenendo cose straordinarie. Multinazionali petrolifere costrette a rendere pubblici e trasparenti gli investimenti così da consentire la valutazione dell’impatto ambientale, oppure amministrazioni delle città e contee americane che decidono di caricarsi sulle spalle la responsabilità degli accordi di Parigi sul clima dopo la retromarcia di Trump.

Tanti anni di battaglie da quel giorno del 1970 hanno cambiato l’approccio delle istituzioni con l’ambiente ed è possibile registrare un notevole aumento degli investimenti pubblici nelle energie rinnovabili, un impegno importante che vede i paesi poveri in prima linea, capaci di investire nelle rinnovabili più dei paesi ricchi.

In molti stati è più conveniente investire nelle energie rinnovabili anziché nella realizzazione di centrali elettriche alimentate da carburante fossile. Un cambio di passo che inizia a dare risultati evidenti. 55 ore di energia consumate nell’ultima settimana nel Regno Unito sono state alimentate senza ricorrere al carbone, un fatto che non si era mai verificato dalla Rivoluzione Industriale. Il Portogallo nel mese di marzo ha prodotto più energia rinnovabile di quanta ne avesse consumata.

Sebbene la produzione di Tesla vada a singhiozzo, la domanda di auto elettriche è in costante crescita. Tecnologie considerate fallimentari fino a qualche anno fa, come la Carbon Capture, tornano attuali.

L’aria che respiriamo è più pulita di quella che i nostri genitori e i nostri nonni respiravano negli anni ’60, l’acqua è meno inquinata di allora, la transizione verso un mondo senza carbone è irreversibile, il problema diventa l’accelerazione di questi processi.

Anche per questo, per tutto ciò che è, per quello che è cambiato e per quello che dovrà succedere, che va ricordata l’importanza dell’impegno di quei manifestanti che iniziarono il lungo cammino nel primo Earth Day del 1970.

(*) Direttore del Parco Naturale dei Monti Aurunci

#Reforest sud pontino a Spigno Saturnia

Il progetto di riforestazione urbana prosegue in tutta la provincia. Dal vivaio delle piante autoctone di Itri le essenze vengono trapiantate da volontari ambientalisti in aree di proprietà. Dopo Sermoneta è il turno del comune di Spigno Saturnia dove l’associazione Sempre Verde, il comune ed il Parco dei Monti Aurunci in località Capodacqua piantumetanno un’area. Un evento che assume un significato ancora più marcato in occasione dell’Earth Day 2018 in una delle zone della provincia pontina maggiormente colpita dagli incendi.

Domenica l’XPC Lupi degli Aurunci, seconda gara di Mountain Bike del Trofeo Monti Aurunci

Al via il primo “Trofeo dei Monti Aurunci” che da quest’anno premierà i migliori classificati delle due gare in MTB che si svolgono interamente nell’area del Parco.

La prima tappa, “XVIII edizione della Marathon Parco dei Monti Aurunci” si è svolta lo scorso 8 aprile sui percorsi tra Fondi, Campodimele e Lenola, organizzata dall’ASD HGV Cicli Conte Fans Bike di Fondi mentre la seconda “III edizione XCP dei Lupi Parco dei Monti Aurunci” si svolgerà domenica 22 aprile sui percorsi tra Pico e Campodimele, organizzata dall’ASD MTB Pico Lupi degli Aurunci.

Cornice della seconda gara è il “Bike Park dei Monti Aurunci”, un circuito di 22 km di percorsi a diverse difficoltà, allestito con frecce e cartellonistica di fruizione adatto a tutti, bambini, ragazzi e adulti.

Bike Park dei Monti Aurunci, sabato 21 aprile l’inaugurazione

Sabato prossimo alle ore 10:30 presso l’area picnic “Fossa Rotonda” nel Comune di Pico all’interno del Parco Naturale dei Monti Aurunci verrà inaugurato il Bike Park dei Monti Aurunci, un progetto di fruizione sostenibile dell’area naturale protetta realizzato grazie alla sinergia tra il Parco e l’ASD MTB di Pico.

22 km di sentieri, 14 percorsi, 11 single-track rappresentato il punto di partenza di un progetto che punta ad integrare la tutela dell’ambiente e del paesaggio con la fruizione sostenibile.

Il Bike Park dei Monti Aurunci è il primo passo verso la realizzazione di una infrastruttura che verrà implementata con nuove funzionalità e innovazioni tecnologiche per rendere la scoperta degli Aurunci un’esperienza sempre più affascinante e coinvolgente, da consigliare agli amici.

Floracult 2018. Il Vivaio del Parco tra gli espositori del prestigioso evento

Anche quest’anno il vivaio di piante autoctone del Parco dei Monti Aurunci parteciperà con uno stand a FloraCult, prestigioso evento dedicato al florovivaismo amatoriale che si svolgerà dal 20 al 22 aprile ai Casali del Pino (La Storta –Roma).

La nona edizione della mostra promossa da Ilaria Venturini Fendi e curata da Antonella Fornai non è semplicemente una mostra mercato ma una rassegna culturale all’insegna della bellezza delle piante e della eleganza interiore, da sempre destinata a riportare la natura e le pratiche ecosostenibili al centro dell’interesse.

Il Parco Regionale dei Monti Aurunci, riconoscente per essere stato invitato anche quest’anno a Floracult, è consapevole che il vivaio delle piante autoctone di Itri oltre a rappresentare una realtà unica nel suo genere, assolve ad un obiettivo primario di un area protetta : la moltiplicazione delle essenze del territorio e delle piante di interesse agricolo di vecchia coltivazione con tecniche ecosostenibili e di difesa della biodiversità.

Asferico, una foto scattata negli Aurunci tra quelle premiate nel concorso

Luca De Siena, fotografo e, supponiamo, appassionato dei Monti Aurunci ci segnala che sono usciti i risultati della dodicesima edizione di Asferico, il concorso di fotografia naturalistico più importante d’Italia organizzato dall’AFNI, l’Associazione Fotografi Naturalisti Italiani.
Tra le foto premiate vi è anche quella scattata da Luca nel territorio del parco dei Monti Aurunci che esplora e fotografa da quasi dieci anni.
La foto è stata scattata nelle nostre faggete e ritrae un ragno, più precisamente un Philodromus margaritatus, mentre si mimetizza su di un lichene cresciuto sopra il tronco di un faggio. Un piccolo colpo di fortuna (e d’occhio soprattutto) – ci scrive Luca – dato che è stata scattata in autunno mentre vagava per i boschi in cerca di altri soggetti, colori, forme…

Con grande piacere pubblichiamo la notizia e la foto, facendo un grosso in bocca al lupo a Luca, dicendo di continuare a fotografare i nostri bellissimi monti.

Actaplantarum, raduno di botanici nel Parco dei Monti Aurunci

Parte venerdì 13 aprile Actaplantarum, il raduno di botanici provenienti da tutta Italia, che quest’anno vedrà protagonista il Parco Naturale dei Monti Aurunci.

Un fitto programma di tre giorni, con escursioni all’interno dell’area protetta alla presenza di esperti botanici della flora spontanea. Il raduno sarà accompagnato da una pubblicazione sulla flora spontanea curata dalla coordinatrice dell’evento Maria Grazia Lobba.

Siamo lieti di invitare tutti gli appassionati di flora spontanea a partecipare al seguente programma:

Venerdì 13 aprile

Mattina escursione nel Parco di Gianola app.to ore 8.30 presso infopoint con possibilità di percorrere più sentieri.

Pranzo a sacco presso l’area pic nic Le Crocette – Parco Naturale dei Monti Aurunci

Pomeriggio escursione alla Foresta di Sant’Arcangelo – app.to Ore 15.00 sbarra ingresso

Sabato 14 aprile:

escursione alla Cima del Redentore da Valliera – Formia app.to ore 9.00 località Pornito

e visita all’Eremo di San Michele Arcangelo

Pranzo a sacco nell’area attrezzata di Valliera

Domenica 15 aprile:

Visita alle orme di dinosauro e escursione zona San Martino – Esperia app.to ore 10.00 sito

pranzo a sacco presso il Rifugio Portella del CAI di Esperia.

Escursione accompagnata dai soci del CAI di Esperia

In caso di pioggia il programma subirà dei cambiamenti, per info contattare la Sig.ra M.G. Lobba al seguente indirizzo: mglobba@gmail.com

Le escursioni sono libere e senza accompagnatori.

IL PROGETTO 
Il progetto “Acta Plantarum” è un piano di lavoro “open source” finalizzato, principalmente, allo studio della Flora spontanea d’Italia.

Il progetto “open source” si avvale di strumenti come “PHP Bulletin Board” e “Coppermine”, e, al fine della crescita e del raggiungimento degli obiettivi proposti, fa affidamento essenzialmente sulla collaborazione via Internet di chiunque voglia partecipare, pur riconoscendo la piena proprietà e disponibilità delle opere da ciascuno pubblicate, poiché lo sviluppo condiviso del progetto consente un arricchimento personale e una migliore qualità del risultato.

La partecipazione al progetto, che avviene tramite l’invio dei propri contributi attraverso un Forum di discussione, è gratuita ed è preceduta da una semplice registrazione. Ogni iscritto accetta al momento della registrazione di rispettare un regolamento che definisce le poche ma necessarie regole che garantiscono la libera circolazione delle informazioni nel rispetto dei diritti e della personalità del singolo partecipante.

Cuore del progetto è il Forum, suddiviso per argomenti volti principalmente all’approfondimento delle conoscenze relative alle piante spontanee presenti sul territorio italiano e ai loro habitat.

Il Forum, accessibile, interessante, scientificamente corretto, aperto a tutti, contiene dibattiti di elevato significato scientifico, ma vi sono anche spazi in cui trovare conferma ad una determinazione floristica e la possibilità di quesiti da appassionati “neofiti”.

All’interno del progetto sono attive altre aree che contribuiscono agli scopi proposti.

Actaplantarum contiene una ricchissima galleria fotografica in continuo aggiornamento, una serie di schede botaniche delle specie più significative, un glossario illustrato, un dizionario etimologico ed una piccola ma completa descrizione della morfologia vegetale.

Il progetto “Actaplantarum” è un luogo di dialogo ma anche un’occasione di diffusione della cultura naturalistica che coinvolge un numero sempre maggiore di persone istintivamente attratte da far crescere in conoscenza e consapevolezza unitamente al rigore scientifico.

Actaplantarum, altresì, al fine di avere un lavoro tangibile dei dati raccolti tramite Forum, provvede alla pubblicazione di riviste tematiche che trattano di liste flogistiche di aree interessanti, novità per la flora di una Regione o di un territorio più o meno ampio, schede di approfondimento su singole specie, itinerari naturistici e botanici.

Vedi:

http://www.actaplantarum.org/ap_notes/ap_notes.php

In quest’ambito si inserisce il raduno annuale, al quale possono partecipare gli iscritti al Forum, che viene organizzato in un’area di particolare rilevanza botanica, che si svolge, di norma, per tre o più giorni, con escursioni finalizzate al reperimento, alla fotografia ed studio, in loco, delle specie rinvenute, con la presenza di un botanico esperto della flora e di quella particolare zona.

Al raduno può seguire una specifica pubblicazione, così come è avvenuto nel corso del IV Raduno effettuato nell’Appennino Reggiano;

vedi: http://www.actaplantarum.org/ap_notes/pubbl/ActaPlantarum_notes_Febbraio_2012.zero%20.pdf

Mountain Bike, domani la XVIII Marathon del Parco a Fondi

Prenderà il via domenica 8 aprile la XVIII Marathon Parco dei Monti Aurunci, la gara di Mountain Bike che attraversa sentieri e percorsi nel fantastico scenario del Parco. Quest’anno la competizione sarà anche la prima tappa del “Trofeo dei Monti Aurunci” che sarà assegnato in base alla classifica in “combinata” dopo lo svolgimento della gara nel Comune di Pico, nel versante ciociaro degli Aurunci.

Sentiero di San Michele sul Monte Redentore, incontro tra Parco e Comune di Formia per affrontare l’emergenza

A seguito dell’incontro che si è svolto ieri negli uffici del Comune di Formia tra il Commissario del Comune di Formia Maurizio Valiante ed il Direttore del Parco dei Monti Aurunci Giorgio De Marchis e gli addetti dei servizi tecnici dei rispettivi enti, sono state condivise le azioni per affrontare l’emergenza che si è presentata sul sentiero di San Michele sul Monte Redentore reso inaccessibile dalla presenza di pietre sul percorso.

Per quanto riguarda l’evento franoso oggetto della precedente nota, si ricorda che la chiusura interessa il sentiero Storico Religioso San Michele individuato dal Codice CAI “N°960 Rifugio Pornito – Cima del Redentore” interdetto temporaneamente, nell’attesa delle dovute verifiche per la messa in sicurezza, dal punto di partenza presso il Rifugio Pornito fino in prossimità dell’accesso alla Chiesa di San Michele.
In corrispondenza di tali accessi sono state apposte dal personale del Parco copia dell’Ordinanza Sindacale su paletti di castagno che ne ostruiscono il passaggio pedonale.

Il percorso alternativo per raggiungere la Cima del Redentore e la Chiesa di San Michele, partendo dal Rifugio Pornito, è la strada carrabile di montagna in direzione Fraile fino a raggiungere la località Valliera. Da questo punto bisogna lasciare l’autovetture prosuguendo a piedi lungo il Sentiero n°962 b fino all’intersenzione dei sentieri n°962 e n°961, poi svoltare a destra e proseguire sul sentiero per raggiungere la cima del Redentore e la chiesa di San Michele.

Ordinanza del Comune di Formia sull’interdizione del sentiero Rifugio Pornito – Eremo san Michele (PDF)