Esperia: interdizione al traffico di motocicli sui sentieri CAI

Con Ordinanza n. 2 del 02 maggio 2023  è stato interdetto il traffico di motocicli (quad, cross, trial) sui seguenti sentieri CAI del Parco nella porzione ricadente nel comune di Esperia:

  1. 907
  2. 907b
  3. 915
  4. 915b
  5. 915c
  6. 957
  7. 957b
  8. 963
  9. 963b
  10. 963c
  11. 967
  12. 967b
  13. 970

 

E’ in corso l’istallazione di segnaletica dedicata da parte dell’ente parco.

Ordinanza sindacale comune di Esperia per interdizione sentieri

Riflessioni sull’acqua, un bene prezioso

Evento organizzato in occasione della “Giornata Mondiale sull’Acqua”

Seminario pubblico a cura del personale dell’area protetta sull’evento acqua,dedicato in particolare agli studenti dell’Istituto Comprensivo Amante di Fondi.

Mercoledì 22 marzo ore  9:30aula educazione ambientale, Monumento Naturale «Mole della Corte –Settecannelle» – Fondi

Educazione ambientale e sostenibilità, l’attività dell’ente parco nelle scuole

Sono sempre più numerose le attività svolte nelle aule scolastiche dei comuni del Parco dal personale impegnato nell’educazione ambientale.

Raccontiamo brevemente il laboratorio svoltosi presso la scuola primaria di “V. Caramadre” di Pontecorvo con i bambini delle classi 1^ e 2^ che ha avuto come obiettivo la formazione di piccole guide di natura e cultura.
Lo scopo che i Guardiaparco Francesco Di Fazio ed Emanuele Ialongo si sono posti è stato guidare i bambini nella conoscenza diretta e giocosa degli “abitanti” del proprio territorio attraverso la ricerca, l’indagine e l’esplorazione.
Pertanto, in aula con l’ausilio di animali di peluche è stata presentata la fauna del parco usando schede illustrative per far notare fatto notare ai giovanissimi studenti come è possibile riconoscere attraverso le  orme e le tracce organiche  i vari animali che vivono all’interno del parco.
Nel prossimo incontro il laboratorio si svolgerà direttamente sul campo all’interno dell’area parco e si andrà alla ricerca di tracce ed indizi utili per identificare la fauna.

 

Lotta al cambiamento climatico, un’azione concreta.

A Roma grazie al progetto Ossigeno è stata piantata la prima microforesta, un’oasi verde, un laboratorio scientifico e culturale

Un progetto realizzato dalla Regione Lazio in partnership con il comune di Roma, il Municipio II, l’Università di Roma “la Sapienza” e numerose associazioni di cittadini.

Le 150 piante autoctone sono state fornite dal Vivaio del Parco Naturale dei Monti Aurunci di Itri, rinfrescheranno l’area circostante di 1/2° nei mesi estivi, stoccheranno Co2, filtreranno le polveri sottili, accresceranno la biodiversità, miglioreranno l’assorbimento di acqua e la qualità del suolo.

 

Tre esemplari di Aquila Reale avvistati nel Parco dei Monti Aurunci.

Monitoraggio dell'Aquila Reale

In occasione delle indagini di campo svolte nei primi mesi del 2023 relative alla verifica della presenza dell’Aquila Reale, il giorno 7 Febbraio sono stati avvistati tre individui distinti di Aquila Reale.

L’analisi successiva ha identificato i tre esemplari in un probabile adulto, un subadulto e un giovane immaturo.

La composizione avvistata induce a proseguire nelle azioni di avvistamento al fine di accertare una possibile nidificazione sui Monti Aurunci.

Il progetto di monitoraggio dell’Aquila Reale è il frutto della sinergia tra l’Ente Parco, Ufficio Biodiversità-Ricerca Scientifica e Guardiaparco, e l’associazione Ornitologica Altura che ha curato l’organizzazione e coordinato l’attività di campo grazie anche all’ausilio del personale del parco dei Monti Simbruini e dell’associazione Wolf Aurunci, che hanno costantemente monitorato le sette stazioni di avvistamento.

 

Divieto di circolazione per quod, motocross e mototrial sui sentieri del Parco nel comune di Spigno Saturnia

Con Ordinanza n. 7 del 2 febbraio 2023 è stato interdetto il traffico di motocicli (quod, cross, trial) sui seguenti sentieri CAI del Parco nella porzione ricadente nel comune di Spigno Saturnia:

  1. 969
  2. 968
  3. 962
  4. 963
  5. 963b
  6. 913
  7. 913b
  8. 913c
  9. 967
  10. 970
  11. 970b

E’ in corso l’istallazione di segnaletica dedicata da parte dell’ente parco

 

Conclusi gli Stati Generali della DMO Lazio Meridionale. Al via ora la nuova fase operativa della destinazione.

L’associazione pubblico-privata, a seguito degli Stati Generali appena conclusi a Gaeta, ha dato oggi avvio ad una nuova fase operativa.

“Un’opportunità unica per un territorio che deve imparare a valorizzare appieno le proprie ricchezze naturalistiche, storiche, religiose ed economiche”, ha commentato Gerardo Stefanelli, Presidente della Provincia di Latina e tra coloro che hanno promosso la nascita della DMO fin dall’inizio.

 

Dall’analisi che in questi mesi la DMO ha svolto in collaborazione con l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale e con il supporto di The Data Appeal Company, è emerso che il grado di soddisfazione dei visitatori nel Lazio Meridionale nel 2022 era superiore di 3,8 punti percentuali in confronto al sentiment dell’intera regione. Dal punto di vista dei visitatori, il personale e l’accoglienza sono i punti di forza della destinazione e per i primi 6 mesi del 2023 si registra già una saturazione OTA (le Online Travel Agency, agenzie di viaggio online attraverso le quali prenotare servizi come: hotel, voli, attività e noleggio auto) dell’11,2%, in crescita del 3,9% rispetto ai primi 6 mesi del 2022.

 

Ora che anche il basso Lazio ha una vera rete di territori pronti a cooperare, tutti gli sforzi si concentreranno sulla presentazione della destinazione sul mercato, nazionale e internazionale, attraverso la partecipazione ed eventi e fiere come la Itb di Berlino, il coinvolgimento di esperti, giornalisti e blogger locali, che saranno ambasciatori di un territorio davvero unico e variegato.

 

Stefano Soglia, Destination Manager della DM O, ha voluto specificare che “Si punterà sui prodotti tipici, sugli itinerari identitari, sulle esperienze e sulla sostenibilità. Il Lazio Meridionale ha tutte le carte in regola per diventare una destinazione al passo con i tempi e in linea con i nuovi cluster di interesse per il mercato, come l’outdoor, il turismo di ritorno e quello esperienziale. La DMO metterà a sistema la ricchezza esistente e farà in modo che l’offerta sia appetibile per una domanda sempre più esigente. Tutto questo non sarebbe possibile senza un’azione bottom-up, che parte dal basso, che incoraggia la condivisione tra pubblico e privato di idee innovative e contenuti da diffondere”.

 

 

La DMO ringrazia tutti i relatori presenti fisicamente e da remoto, i suoi soci privati e pubblici per la partecipazione, in particolare i Comuni di Cassino, Castelforte, Esperia, Itri, Formia, Gaeta, Minturno, Pontecorvo, Santi Cosma e Damiano, gli Enti Parco degli Aurunci, Parco Riviera di Ulisse e l’Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Con l’auspicio che alla Destinazione possano prender parte in futuro e contribuire allo sviluppo turistico locale anche gli altri comuni del territorio non ancora aderenti.

 

L’esperienza della DMO Destinazione Lazio Meridionale – ha dichiarato il Presidente Giorgio De Marchissta già dimostrando che lo sforzo congiunto tra Enti pubblici e privati sta definendo efficacemente la pianificazione strategica unitaria delle attività del territorio, andando a massimizzare il potenziale turistico dell’area vasta che abbraccia il cassinate, i Monti Aurunci e la Riviera di Ulisse”.

Territorio in rete per il turismo: al via a Gaeta gli Stati Generali della DMO Lazio Meridionale

Il 27 gennaio al Castello Angioino dalle 14:30 alle 18:30 la presentazione delle attività dell’associazione composta da Comuni, enti Parco, privati e Università di Cassino e del Lazio Meridionale

Un anno di lavoro e di confronto giunge a un nuovo step per la DMO Lazio Meridionale, la Destination Management Organization nata lo scorso anno con la partecipazione di enti locali, Università, enti Parco e imprenditori privati, per attuare una gestione strategica della promozione turistica di un importante territorio, compreso tra le province di Latina e Frosinone.

Venerdì 27 gennaio, presso il Castello Angioino, nella sede dell’Università degli Studi di Cassino, dalle 14.30 alle 18.30 si terranno gli Stati Generali dell’associazione pubblico-privata. I rappresentanti dell’organizzazione presenteranno il lavoro svolto, aprendo uno spazio di idee progettuali tra tutti i partner di questo ambizioso percorso che, attraverso il modello della DMO, intende promuovere e commercializzare la destinazione turistica del Lazio Meridionale, ricca di bellezze storico-naturalistiche e assai variegata, ricompresa tra i Comuni di Minturno, Gaeta, Formia, Castelforte, Santi Cosma e Damiano, Itri, Pontecorvo, Cassino, Esperia, gli enti Parco dei Monti Aurunci e Parco Riviera d’Ulisse.

L’evento sarà un’interessante occasione di confronto tra partner privati, istituzioni locali e regionali. Ai saluti istituzionali del sindaco di Gaeta Cristian Leccese, della Dirigente Regionale dell’Area Promozione e Commercializzazione turistica Amalia Vitagliano e del Presidente della DMO Giorgio De Marchis, direttore del Parco dei Monti Aurunci che è il promotore del progetto, seguirà l’esposizione delle analisi turistico-territoriali svolte anche grazie alla collaborazione con l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale, verranno svelati il brand della destinazione e il nuovo sito di promo-commercializzazione, che racchiude contenuti ed esperienze legate al territorio. Infine saranno presentati i progetti di sviluppo turistico dei soci beneficiari del supporto economico ed organizzativo dalla DMO.

Gli Stati Generali saranno anche l’occasione per confrontarsi con le altre DMO laziali sul lavoro finora compiuto, nonché un punto di partenza per le azioni imminenti e future, che continueranno a svolgersi in sinergia tra pubblico e privato per una crescita inclusiva e sostenibile del turismo nel territorio interessato.

Alla DMO Destinazione Lazio Meridionale, vincitrice di un bando regionale per l’attuazione di interventi a sostegno delle destinazioni turistiche del Lazio, hanno già aderito più di venti operatori privati. Tutti decisi ad avere una comune idea di sviluppo turistico del territorio.

Programma evento

Il 14 e 15 gennaio alla scoperta della Via Francigena a sud nel Lazio

La DMO  Via Francigena a sud nel Lazio ci porta a tra Itri e Fondi per conoscere “Il Sentiero degli Eremiti” un suggestivo cammino tra natura, tradizione e storia.
Di seguito il programma e i contatti per info e prenotazioni.
Buon cammino!

PROGRAMMA
14 GENNAIO Itri – santuario della Civita – Ostello Ossigeno circa 8 Km
Arrivo a Itri alle Ore 9:00 trasferimento con pullman privato dalla Stazione al centro di Itri, incontro- accoglienza con rappresentanti Amministrazione Locale, in Piazza Umberto I. Breve visita del Centro Storico.
Si parte dal centro cittadino lungo la strada Civita Farnese voluta fortemente dai re di Napoli e dal papato per favorire il pellegrinaggio al santuario della Madonna della Civita protettrice della città di Itri, in contrada Raino si devia dalla strada per prendere il sentiero che annualmente i devoti percorrono per andare in pellegrinaggio presso il santuario, successivamente si riprende la Civita Farnese per raggiungere l’Ostello Ossigeno. Sul percorso si incontrano molte edicole votive lungo il sentiero.
Cena , pernottamento e colazione presso Ostello Ossigeno euro 45

15 GENNAIO Ostello Ossigeno – Fondi circa 15 Km
Dall’ostello ossigeno si prende il sentiero che costeggia il monte le Vele e raggiunge l’antico eremitaggio benedettino di San Vennitto, da qui attraverso sentiero CAI si raggiunge l’orto botanico in località crocette e la chiesa di Santa Maria Romana (o vallumana) con la caratteristica sorgente, dalla chiesa si imbocca il sentiero che porta verso Fondi passando per l’antico insediamento preromano di pianara, recentemente indagato da archeologi delle università di Pavia e Siena, in ultimo si raggiunge Fondi e villa Placitelli dove tra gli alberi di agrumi si possono scorgere i resti di un tempio dedicato alla dea egizia Iside, merenda presso la Casa del Pellegrino .

INFO E PRENOTAZIONI 320 61 96 535
segreteria@dmofrancigenasudlazio.it

Le ricerche archeologiche nel parco hanno iniziato a far luce sulle ultime fasi di un insediamento altomedievale d’altura. Gli scavi eseguiti dall’èquipe del laboratorio di Archeologia dei Paesaggi dell’Università di Siena grazie alla convenzione con l’ENTE PARCO.

Copyright Ministero della Cultura. Concessione di Scavo n.811 del 20/06/2022

Nel corso degli ultimi mesi l’équipe del Laboratorio di Archeologia dei Paesaggi dell’Università di Siena, guidata dal Prof. Franco Cambi, ha attivato nell’area diverse attività di ricerca legate ai paesaggi della regione dei Monti Aurunci. Si tratta di attività diverse e complementari tra loro che puntano a gettare le basi per un progetto più ampio. L’idea che inizia a prospettarsi nelle menti dei ricercatori vuole essere in grado di coinvolgere su più livelli le componenti scientifiche, istituzionali e civiche del territorio e non solo, a partire dal Parco Naturale dei Monti Aurunci e dal Comune di Campodimele, con i quali si sono instaurati da subito proficui rapporti di collaborazione, espressi formalmente anche in forma di convenzione tra gli enti.

Primo risultato di questa collaborazione è stato l’avvio delle ricerche archeologiche nel sito di S. Andrea, situato tra i Comuni di Campodimele e Itri. Le indagini, fortemente volute e sostenute dal Parco e dal Comune di Campodimele, hanno permesso di iniziare a far luce sulle ultime fasi di un insediamento altomedievale d’altura, nel quale la presenza di materiali più antichi lascia presagire fasi di frequentazione precedente, probabilmente da ricollegare all’importante ruolo che questo insediamento doveva avere per il controllo del passo di S. Nicola e della viabilità interna ai Monti Aurunci che ancora oggi collega la Valle del Liri con il Lazio meridionale costiero.

 

Con l’avvio di queste iniziative l’interesse per la regione e per il suo potenziale scientifico è tornato a crescere. Al gruppo senese si è subito affiancato il team di ricerca del Prof. Massimiliano Di Fazio dell’Università di Pavia, interessato a tematiche storiche legate alle fasi precedenti alla romanizzazione della regione. Anche questa collaborazione ha dato vita ad attività di ricerca sul campo, svoltesi nel mese di ottobre sui siti di Pianara a Fondi e di S. Cristoforo a Itri, in un’ottica di collaborazione totale tra studiosi con l’obiettivo condiviso di gettare nuova luce sulla storia della regione.

Lo spirito con cui le due équipe,composte da ricercatori (Edoardo Vanni, archeologo e Presidente di Archeologia Diffusa), giovani studiosi (Elena Marazzi, dottoranda Università di Pavia; Federico Saccoccio, dottorando Università di Pisa) e studenti dei due atenei, si affacciano sul panorama del Lazio meridionale costiero è ispirato ad alcuni capisaldi fondamentali. Innanzitutto, una solida tradizione di ricerca storico-archeologica, da sempre svolta in tutta Italia con metodo, basi teoriche scrupolose e ferrea cultura stratigrafica e del contesto – necessari per aprire la strada a interessanti prospettive di valorizzazione.

In un’ottica di ampio respiro, è importante una visione d’insieme che punti alla progettualità e alla continuità delle pratiche di ricerca, da condividere con gli attori presenti sul territorio. La ricerca archeologica non è solamente un esercizio accademico bensì una pratica legata strettamente al progresso delle comunità e dei territori coinvolti.

“Come ormai dimostrato ampiamente” aggiunge il Dott. Edoardo Vanni“ la sinergia tra enti di ricerca, istituzioni locali e cittadinanza, contribuisce in maniera significativa alla costruzione condivisa del patrimonio culturale e materiale, incrementando la consapevolezza del suo valore ed attivando modalità creative per la sua conservazione e valorizzazione nel presente”.

Non solo enti, ma anche cittadinanza: il percorso dell’archeologia parte dalla ricerca con presupposti scientifici saldi per poi interfacciarsi immancabilmente con i cittadini e le loro espressioni civiche. Conoscere, disseminare, coinvolgere sono le parole chiave di un processo (l’impostazione di ricerche di ampio respiro) che non può prescindere dalla collaborazione proficua con le comunità. Ma tutto questo parte, necessariamente, dalla ricerca scientifica correttamente impostata e svolta.

Lo sguardo all’attualità ha sempre guidato il lavoro del Prof. Franco Cambi, da anni membro della Società dei Territorialisti e impegnato nella promozione dei paesaggi storici come strumento interpretativo del presente. In un momento storico tanto complesso come quello attuale, occuparsi del passato risulta quanto mai vitale per la resilienza delle comunità di oggi.

“ La proficua collaborazione con i ricercatori dell’Università di Siena sta portando alla luce interessanti scoperte archeologiche nel parco precisamente nei pressi del valico di San Nicola. Le attività che abbiamo fortemente sostenuto – dichiara il direttore Giorgio De Marchis – sono nella fase iniziale e ci auguriamo possano proseguire con maggior vigore nei prossimi anni. -Il progetto sul quale siamo impegnati si basa sulla necessità di affiancare le scoperte archeologiche al nostro patrimonio naturalistico e paesaggistico che il parco conosce”

La fine di questa prima stagione di ricerca nella regione necessita di uno spazio in cui si racconti e si apra alle comunità della zona. Il Parco dei Monti Aurunci organizzerà presto un evento volto alla condivisione dei risultati preliminari delle ricerche.